22 Feb INTERVISTA A GIULIO FILIPOZZI
Giulio Filipozzi, come ti descrivi?
Sono riflessivo e moderato, sono incline all’ascolto, mi interessano le opinioni e i punti di vista altrui, ma allo stesso tempo so portare avanti le mie idee con convinzione, sempre nel rispetto reciproco.
E questo tuo modo di essere si riflette anche sul lavoro?
Se intendi con i collaboratori, con la nostra squadra… …direi di sì!
Credo sia importante saper ascoltare le persone prima di dare loro un consiglio o di accogliere le loro osservazioni. Ascoltare, lasciar parlare o sfogare consente di comprendere al meglio quello che vogliono dire e permette di capire un po’ di più chi si ha di fronte…
E con i Clienti?
Con i Clienti è fondamentale saper ascoltare e saper intercettare i loro bisogni.
Le competenze tecniche e la professionalità sono sicuramente importanti, ma in un mondo fatto di consulenza quale il nostro, la parola d’ordine deve essere ascolto, prima di dare consigli ed esprimere opinioni. Ovviamente mi riferisco ad un ascolto finalizzato a comprendere la situazione, intuire le difficoltà e le esigenze, intravedere soluzioni o introdurre novità.
Qualche esempio di quello che stai dicendo?
Qualche esempio? Direi che è impossibile poter parlare di sviluppo dei piani di budget del personale senza confrontarsi sui progetti e sulle previsioni di chi gestisce un’azienda; il budget può essere utile per pianificare il costo del personale sia su un progetto di crescita sia su una fase di mantenimento o riduzione delle maestranze; così come nei casi di contenzioso o di vertenze di lavoro o durante le consultazioni sindacali è impensabile affiancare l’imprenditore senza conoscere l’organizzazione aziendale, i processi produttivi e i possibili margini di miglioramento.
Non parliamo poi del cliente privato che assisto nella consulenza fiscale e tributaria perché possa gestire al meglio i suoi rapporti con il fisco!
Parli di sviluppo, di margini di miglioramento: ci aiuti a capire meglio?
Il mio obiettivo principale è affiancare le aziende nella loro crescita, essere un facilitatore di processi in un contesto di mercato del lavoro in continua evoluzione, aiutare gli imprenditori ad introdurre il cambiamento per velocizzare i flussi e le gestioni più burocratiche, a sfruttare anche le situazioni più delicate che nella vita aziendale si possono presentare come opportunità di miglioramento.
Tutto nel rispetto della legalità, ovviamente per le materie di mia pertinenza.
Ci ricordi la tua preparazione professionale?
Sono Consulente del Lavoro dal 2008, dal 2013 sono iscritto all’Albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio presso il Tribunale di Treviso e recentemente ho conseguito la Laurea in Scienze dei Servizi Giuridici (Facoltà di Giurisprudenza). Ma l’impegno maggiore è dedicato al costante aggiornamento professionale con la partecipazione a convegni, seminari, tavole rotonde…
Tutto il nostro Studio investe molto nella formazione e nell’aggiornamento professionale e tecnologico.
Oggi sei uno dei soci dello Studio Filipozzi Dalla Torre, ma da quanti anni sei parte dello Studio?
Lavoro in Studio da oltre vent’anni, partendo dalla gavetta ho, un po’ alla volta, portato avanti le mie inclinazioni e le mie passioni, ritagliandomi un ruolo sia all’interno dello Studio sia verso i nostri Clienti.
Prendendo spunto dalla tua esperienza professionale, ma anche della tua vita, quale consiglio ci regaleresti?
Un consiglio? Avere il coraggio di decidere!
Nella vita spesso ci si trova davanti a scelte delicate, a dover prendere delle decisioni difficili o comunque importanti. È giusto riflettere, analizzare, ma bisogna avere il coraggio di scegliere, pur sbagliando! Sbagliando si impara. Credo che non decidere sia l’errore più grande che si possa fare.
Ultima: “di te” in una frase?
Chi mi conosce sa che parlo poco, ma chi mi conosce bene sa che ho molto da dire.