15 Feb ASD e TERZO SETTORE: COSA SAPERE
Riforma del Terzo Settore: cosa cambia per le Associazioni Sportive Dilettantistiche
Le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) non hanno l’obbligo di entrare nel mondo del Terzo Settore, ma nessuna associazione ha questo obbligo.
In linea generale, però, proprio alle ASD di minori dimensioni è sconsigliato entrare nel Terzo Settore: perderebbero il diritto di applicare la normativa fiscale agevolativa ad hoc per le Associazioni Sportive Dilettantistiche, senz’altro più vantaggiosa di quella che dovrebbe entrare in vigore per il Terzo Settore.
Il condizionale è d’obbligo perché siamo in attesa del sigillo dell’Unione Europea, che determinerà l’entrata in vigore della normativa del Terzo Settore a partire dall’anno successivo a quello di validazione da parte dell’UE.
Le uniche realtà, quindi, che potranno mantenere una normativa fiscale agevolativa saranno le Associazioni Sportive Dilettantistiche.
Ciò detto va precisato che gli enti del Terzo Settore possono svolgere anche attività sportiva: qualora un’attività sportiva lo ritenga può iscriversi quale ente del Terzo Settore. Dal nostro punto di vista, la convenienza a procedere in tal senso l’avranno solo quelle realtà che vivono di contributi pubblici perché è facilmente ipotizzabile che gli enti pubblici si serviranno dapprima delle attività iscritte al Terzo Settore.
Associazioni comprese fra gli Enti del Terzo Settore: quali sono
Il mondo sportivo è interessato da due diverse riforme non sempre ben coordinate tra loro:
- La riforma dello Sport di cui al Dlgs 36/2021, parzialmente modificato dal Dlgs 163/22;
- La riforma del Terzo Settore di cui al Dlgs 117/2017.
All’articolo 4 del Dlgs 117/2017 viene precisato quali sono gli enti del Terzo Settore, mentre all’articolo 5 si elencano quali sono le attività di interesse generale che devono perseguire, in maniera esclusiva o principale, tali enti al fine di potersi definire tali.
Quando un’Associazione Sportiva Dilettantistica si trasforma in Ente di Terzo Settore
La tipologia di Ente del Terzo Settore (ETS) più adatta alle Associazioni Sportive Dilettantistiche è l’APS (Associazione di Promozione Sociale) che per sua natura svolge attività di interesse generale a beneficio di iscritti o terzi avvalendosi del volontariato dei propri associati.
Indubbiamente lo sport dilettantistico è attività di interesse generale, ma, come già precisato sopra, non vi è obbligo per le Associazioni Sportive Dilettantistiche di entrare nel “Terzo settore”.
Vediamo alcune situazioni a confronto.
Tassazione attività commerciali
ASD
Regime forfettario legge 398/91, fino a 400.000 euro annui, recupero IVA 50%, tassazione su 3% ricavi.
APS
Regime forfettario fino a 130.000 euro annui, no IVA, tassazione su 3% ricavi.
Gestione attività commerciali
ASD
Attualmente massima flessibilità anche se la riforma dello Sport sembra imporre limiti alle attività secondarie e strumentali.
APS
I ricavi delle attività diverse devono rispettare almeno una delle seguenti condizioni: non devono superare il 30% delle entrate complessive dell’Ente oppure non devono superare il 66% dei costi complessivi dell’Ente.
Contributo volontari
ASD
Libero.
APS
Le attività istituzionali devono essere svolte avvalendosi in modo prevalente dell’attività di volontariato dei soci.
Adempimenti
ASD
Tutti gli adempimenti transiteranno attraverso il Registro Nazionale delle Associazioni e Società SD.
APS
Dovranno utilizzare il Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS).
Agevolazioni per benefattori
ASD
Detrazione 19% fino a euro 1.500.
APS
Detrazione 30% fino euro 30.000 con massimo fino al 10% del reddito.
Contributi pubblici
Sempre più, in termini di bandi per finanziarie tali attività sportive, pubbliche amministrazioni e Fondazioni Bancarie si indirizzeranno agli Enti del Terzo Settore rispetto alle “semplici” Associazioni senza scopo di lucro.
Quando conviene per le ASD passare al Terzo Settore
A nostro parere saranno interessate ad assumere la qualifica di ETS le associazioni che realizzano progetti in ottica inclusiva in quanto avranno più facilità ad accedere a contributi pubblici e contributi erogati da “benefattori”, quali:
- attività in carceri
- convenzioni con ASL
- importanti progetti scolastici…
Di contro le Associazioni Sportive “classiche” non dovrebbero aver convenienza a entrare nel Mondo del Terzo Settore perché hanno minori vantaggi dal punto di vista fiscale e minori vincoli procedurali.