25 Set Dal 2016 abolita la TASI sulla prima casa
In scadenza il 16 dicembre 2015 il termine ultimo per pagare il saldo relativo alla TASI, la tassa diretta a coprire il costo per i servizi indivisibili forniti dai Comuni, quali illuminazione, sicurezza stradale, gestione degli impianti e delle reti pubbliche ecc. Sarà la Legge di Stabilità 2016 a dettare la nuova tassazione fiscale sugli immobili.
Con l’abolizione della TASI le famiglie italiane risparmieranno mediamente 204 euro. I conti sono dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo la quale le famiglie che potrebbero beneficiare dell’abolizione della tassazione sulla prima casa sono quasi 19 milioni. Per i possessori delle abitazioni di categoria A2 il “taglio” sarà di circa 227 euro all’anno, per quelle A3 di 120 euro, mentre i possessori di una abitazione di tipo signorile o di una villa beneficeranno di un “regalo” di circa 1.830 euro.
Introdotta con la IUC (Imposta Unica Comunale) insieme all’IMU e alla TARI (la nuova tassa sui rifiuti che ha sostituito TARSU e TARES), la TASI è dovuta da chiunque possegga o detenga, a qualsiasi titolo fabbricati (compresa l’abitazione principale). In caso di detenzione dei locali per un periodo inferiore a sei mesi nel corso dello stesso anno solare, la TASI è dovuta dal possessore dei locali, cioè dal proprietario, usufruttuario o titolare di altro diritto reale sui medesimi (uso, abitazione, superficie). La base imponibile della TASIè la medesima prevista per l’IMU, ossia la rendita catastale dell’immobile, rivalutata del 5%, e moltiplicata per i coefficienti previsti dalla legge, come 160 per l’abitazione principale. Se per l’acconto scaduto il 16 giugno scorso, il calcolo della TASI è stato eseguito sulla base delle aliquote comunali decise nel 2014, per il saldo di dicembre si dovrà fare riferimento alle aliquote che ogni Comune dovrà rendere pubbliche sul portale del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre 2015.