10 Ago PIANO DI WELFARE AZIENDALE: COS’È, A COSA SERVE E CONSIGLI PER COSTRUIRLO
Il welfare aziendale è l’espressione del prendersi cura delle proprie risorse umane;
quando i collaboratori sono veramente “al centro”, il welfare è una logica e naturale conseguenza della gestione. È uno strumento di grande potere che, se utilizzato bene, porta a benefici reciproci molto interessanti.
Sempre più all’interno delle aziende il vero vantaggio competitivo è rappresentato dalle persone; i datori di lavoro più consapevoli sanno che se non ci si occupa delle proprie risorse umane i progetti non possono essere realizzati e gli obiettivi non possono essere raggiunti.
Ci sono tanti modi di fare welfare; tra questi c’è anche la possibilità di introdurre un Piano Welfare Aziendale.
Cos’è un Piano di Welfare Aziendale?
Il piano welfare è il documento dove il datore di lavoro si impegna a mettere a disposizione dei lavoratori o dei loro familiari, l’utilizzazione di opere o servizi. La norma principale che disciplina il welfare è l’articolo 51 del TUIR (DPR 917/86). Il piano può essere redatto sotto forma di regolamento aziendale o di contratto aziendale di secondo livello. In ogni caso, quando il piano è definito, sottoscritto e comunicato, diventa vincolante per il datore di lavoro.
A cosa serve un piano di welfare aziendale?
Il piano di welfare traduce in azione la volontà del datore di lavoro di prendersi cura del proprio personale. Nel piano si identificano gli ambiti sui quali il datore di lavoro intende intervenire. Offrire servizi non collegati alla produttività, ma con l’unico intento di creare benessere, crea una relazione umana tra l’azienda e il suo lavoratore. Se il lavoratore sente la “cura” nei suoi confronti, automaticamente è portato a sentirsi parte, a farsi carico a sua volta delle questioni aziendali. Si crea un circolo virtuoso. Il benessere lavorativo crea un clima positivo ed il clima positivo aumenta la produttività. Lavorare in un ambiente positivo, dove il datore di lavoro mette al centro le risorse umane, crea affezione e ingaggio del lavoratore.
Che cosa rientra nel Welfare Aziendale: le forme che può assumere
Per meglio comprendere il valore del welfare aziendale è necessario comprenderne i possibili contenuti.
Prima di entrare nel merito è utile sapere che nel concetto di welfare rientrano molti aspetti organizzativi tra cui:
- la flessibilità di orario in entrata ed in uscita;
- la banca ore;
- lo smart working;
- l’applicazione dell’orario ridotto con recupero ROL;
- la flessibilità in uscita per la maternità e la flessibilità in ingresso dopo la maternità;
- la pianificazione annua del godimento delle ferie;
- il mentoring;
- il coaching;
- la formazione;
- la progressione di carriera.
Il concetto è ampio e può prevedere situazioni di benessere anche molto creative e connesse alla specificità del settore di appartenenza.
Il piano di welfare, strettamente connesso a quanto previsto dagli articoli 51 e 100 del TUIR, stabilisce che le spese e i servizi abbiano delle specifiche finalità, quali: educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale, assistenza sanitaria e culto. A queste finalità si possono aggiungere i contributi e i premi versati per prestazioni o premi assicurativi aventi ad oggetto il rischio di non autosufficienza o di gravi patologie, la previdenza complementare.
A titolo di esempio dei servizi che potrebbero rientrare nel welfare si propone quanto segue:
Educazione e istruzione
- Corsi di formazione e istruzione (es.: corsi di lingue)
Ricreazione
- Abbonamenti o ingressi a cinema e teatri, Pay TV…
- Abbonamenti o ingressi a palestre, centri sportivi
- Viaggi (pacchetti completi)
- Biglietteria e prenotazione di viaggi, soggiorni e vacanze
- Attività culturali (mostre e musei)
Assistenza sociale
- Assistenza Domiciliare
- Badanti
Assistenza sanitaria
- Check-up medici
- Visite specialistiche
- Terapie e riabilitazione
Culto
- Pellegrinaggi (pacchetti completi)
I vantaggi di un piano di welfare per un’azienda
I vantaggi del piano di welfare come abbiamo avuto modo di evidenziare, sono il benessere dei lavoratori, il miglioramento del clima aziendale, l’ingaggio del personale e indirettamente l’aumento della produttività.
Da un punto di vista strettamente contributivo e fiscale, il conto welfare presenta il vantaggio per datore di lavoro e per lavoratore della totale esenzione da contributi e imposte e la totale libertà del datore di lavoro di definire il valore da riconoscere ai propri dipendenti.
Ciò significa che una somma annua di welfare pari a € 1.000,00, riconosciuta ai dipendenti, rappresenta un pari valore di beni e servizi utilizzabili, ed è totalmente deducibile dal reddito d’impresa.
Costruire un piano di welfare aziendale: cosa sapere
Costruire un piano di welfare efficace richiede alcuni passaggi fondamentali che cercheremo di analizzare.
Innanzi tutto, è necessaria la consapevolezza e la convinzione della Direzione e dei manager di ogni area/funzione. Si tratta infatti di creare cultura ancor prima di iniziare con le fasi operative. Fortunatamente oggi molte aziende raccontano e condividono la loro esperienza e sono fonte di comportamenti virtuosi ed efficaci.
Creata la cultura e coinvolti i manager, iniziano le fasi più concrete.
ANALISI DELLA POPOLAZIONE AZIENDALE
L’analisi della popolazione aziendale implica la conoscenza dell’età, delle etnie, del genere, dei carichi familiari, delle competenze digitali, dei fabbisogni espliciti o latenti, del contesto territoriale in cui si opera. Il risultato permetterà di ipotizzare la forma di welfare più apprezzata e rispondente alle aspettative del nostro personale.
LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
La definizione degli obiettivi è conseguenza del processo di analisi e delle convinzioni imprenditoriali. Sostenere la famiglia oppure l’aspetto sanitario, la cultura e/o il tempo libero, la conciliazione dei tempi di vita e lavoro ecc.. implicano scelte diverse e danno al welfare diversi obiettivi.
LA DEFINIZIONE DEL REGOLAMENTO
La definizione del regolamento e/o accordo aziendale è la fase successiva, è il momento in cui si definiscono le regole del welfare: il valore, la durata, i destinatari, i contenuti, l’oggetto, le modalità di utilizzo.
LA SCELTA DI UNA PIATTAFORMA DI GESTIONE
La scelta oculata e attenta di una piattaforma di gestione è un ulteriore passaggio che contribuisce all’efficacia del piano. Un partner affidabile che possa assistere e aiutare i lavoratori nell’utilizzo del welfare è fondamentale.
LA PRESENTAZIONE DEL PIANO DI WELFARE AI DESTINATARI
La presentazione del piano di welfare ai destinatari è uno step che permette al dipendente di comprendere che l’azienda si sta prendendo cura di lui, che l’azienda lo considera come persona, che lo ha messo al centro.
LA FORMAZIONE PER L’UTILIZZO DELLA PIATTAFORMA
La formazione per l’utilizzo della piattaforma che permette la concreta attuazione del piano: senza questo passaggio tutti gli sforzi sarebbero vani.
LA PERIODICA RACCOLTA DELLE OPINIONI
La periodica raccolta delle opinioni e delle valutazioni dei destinatari sulle possibilità offerte dal piano di welfare permette di migliorare l’offerta e raccogliere i bisogni, mantenendo una relazione di interesse ed empatia verso i lavoratori.
I vantaggi del piano di welfare come abbiamo avuto modo di evidenziare, sono il benessere dei lavoratori, il miglioramento del clima aziendale, l’ingaggio del personale e indirettamente l’aumento della produttività.
Da un punto di vista strettamente contributivo e fiscale, il conto welfare presenta il vantaggio per datore di lavoro e per lavoratore della totale esenzione da contributi e imposte e la totale libertà del datore di lavoro di definire il valore da riconoscere ai propri dipendenti.
Ciò significa che una somma annua di welfare pari a € 1.000,00, riconosciuta ai dipendenti, rappresenta un pari valore di beni e servizi utilizzabili, ed è totalmente deducibile dal reddito d’impresa.